Come una donna in una società sessista

Leggo un articolo di Concita De Gregorio e mi fermo a riflettere.

In questo periodo non ho avuto nè voglia nè tempo per scrivere. Nuovi progetti, nuove avventure hanno avuto la priorità.

Questo testo però mi ha suscitato commenti e riflessioni sia su fatti passati sia sul futuro e ho sentito il bisogno di esternarli.

Premetto dicendo che Concita De Gregorio mi ha un pò stancata con questa storia del momento giusto! Mi viene infatti da chiedere: giusto per chi? Per le donne certo, ma perchè ieri non lo era? La vivo come l’ennesima chiamata alla discesa in piazza. Volendo ignorare il fatto che di donne che scendono in piazza, che lottano, che si ribellano ce ne sono eccome e lo fanno sempre, non quando qualcuno dice loro di poterlo fare. Peccato però che queste donne spesso non trovano voce nei media.

Voglio qui ricordare due episodi: uno riguarda il giornale che la De Gregorio dirigeva, il secondo quello per cui ora scrive.

Mi riferisco allo stupore de L’Unità per il silenzio delle donne ma riguardo a questo faccio mie le parole di Pina Nuzzo, allora delegata nazionale dell’UDI, perchè ha saputo come sempre trovare le parole giuste per chiarire la situazione: “è insopportabile che gli insistenti appelli facciano leva, ancora una volta, su un presunto silenzio che non ci riguarda perché noi non siamo mai state zitte. Siamo state silenziate!”

Poi però il momento giusto è arrivato, così avevano deciso Repubblica, Cgil, Partito Democratico ecc…e tante donne sono scese in piazza il 13 febbraio. Ecco a cosa sono dovute le mie perplessità quando leggo o sento: donne, ora è il momento giusto.
Sul 13 febbraio, e su ciò che è successo dopo, condivido le riflessioni scritte da Lola e da Femminismo a Sud. Non mi sento di aggiungere altro.

Quello che vorrei aggiungere è invece un altro fattore all’analisi fatta dalla De Gregorio nell’articolo che ha scatenato questo mio fiume in piena.

La nostra è una società che alimenta la rivalità tra donne, le antipatie, le invidie. E non tutte sanno o capiscono l’importanza della sorellanza. Si accetta indirettamente un sistema creato dagli uomini per gli uomini. Noi donne non dobbiamo cercare il nostro posto in questo circolo vizioso e marcio, casomai dobbiamo esigere e creare, insieme agli uomini, un sistema che rispetti i tempi e le esigenze di vita di entrambi. Fare questo non sarà facile, ma (almeno noi donne) non abbiamo nulla da perdere mi sembra.

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